Questo il testo dell'intervista rilasciata al quotidiano sannita "Ottopagine" pubblicata il 6 agosto 2012:
Prima candidatura ed un “cursus
onorum” invidiabile: dalla
Presidenza del Consiglio all’Assessorato, lei ha ricoperto, in soli 3 anni, sia
il ruolo Istituzionale che quello di Governo. Quali sono le differenze tra questi
due ruoli?
Beh, in effetti non capita
sovente di riuscire a ricoprire due ruoli nella stessa esperienza
amministrativa. Che dire? Di certo al termine di questa Consiliatura non potrò
lamentarmi per essermi annoiato, mettiamola così…potrò dire di avere acquisito,
senza dubbio, un bagaglio di esperienza politico-amministrativa ed
istituzionale molto prezioso. L’esperienza istituzionale alla Presidenza del
Consiglio Comunale mi ha permesso di affinare l’equilibrio, la capacità di
ascolto e di mediazione. Il ruolo esecutivo di Assessore, invece, per sua
stessa natura è più pragmatico: mi consente di trasformare in fatti concreti le
idee di sviluppo politico-amministrativo che ho del mio paese nell’ambito delle
mie deleghe. Per esercitare questo ruolo servono lungimiranza, determinazione,
responsabilità, disponibilità verso i cittadini e, nel mio Paese, anche una
buona dose d’impermeabilità alle eterne critiche che piovono, come direbbe
Totò, “a prescindere”.
Dal 9 giugno del 2009, data delle ultime amministrative, sono passati
già tre anni.
Ricordo la fatica di quella mia
prima campagna elettorale, l’energia ed il lavoro incessante dei ragazzi e
delle ragazze che mi sono stati accanto nel mio Comitato elettorale, la nostra
voglia di vincere una scommessa difficile. Poi arrivò l’elezione ed un ampio
consenso. A 29 anni la Presidenza del Consiglio Comunale della mia Città, il
ruolo istituzionale: un compito non facile per un uomo che è sempre stato di
posizioni politiche radicali. Credo di poter dire oggi, di aver svolto quel
ruolo garantendo sempre il rispetto delle prerogative di ciascun Consigliere
Comunale, di maggioranza e di opposizione, sforzandomi di farlo con
imparzialità e nel rispetto assoluto dello Statuto e del Regolamento di cui ero
garante. E’ stato un onore per me ed un’ esperienza che mi ha arricchito molto.
Sono felice che mi sia successo in quel ruolo una persona dotata di un alto
senso istituzionale come il Presidente Giancarlo Iannotta. Poi, alla fine del
2011, la proposta del Sindaco di entrare nell’Esecutivo e la successiva nomina
ad Assessore. A 31 anni un nuovo ruolo, una nuova responsabilità, una nuova
scommessa con la quale cimentarsi. Naturalmente governare è un compito molto
complicato. La realizzazione concreta delle idee e dei programmi sui quali
abbiamo ricevuto il mandato popolare ad amministrare, è incarico difficilissimo
al cospetto delle contingenze e della burocrazia che molto spesso finiscono per
soffocare sforzi ed energie. Tuttavia posso dire, con soddisfazione, che buona
parte del nostro programma è già stato realizzato ed altri punti li
realizzeremo da qui alla fine del mandato, nonostante tutte le difficoltà
incontrate lungo il nostro cammino.
Un bilancio del lavoro profuso nei primi 20 mesi del suo Assessorato.
Per me positivo, ma non sono io a
dover giudicare me stesso: spetta ai miei concittadini esprimersi. Quello che
abbiamo messo in campo in questi anni, dal punto di vista dell’ offerta culturale
qui a Sant’Agata, risponde a degli obiettivi strategici molto precisi.
Coniugare Tradizione ed Innovazione, valorizzare le vocazioni artistiche
locali, promuovere nuovi linguaggi artistici, investire nella formazione e sui
giovani, favorire la pluralità dell’offerta e la partecipazione popolare: sono
queste le direttrici lungo le quali intendo ed intendiamo sviluppare le
politiche culturali nella nostra Sant'Agata. La Cultura, per me, è un Bene
Comune e deve appartenere a tutti, deve includere tutti. Da 2 anni ho
introdotto uno strumento innovativo, mai attuato prima, pensato e realizzato
proprio per rendere i cittadini protagonisti attivi e non soltanto spettatori
passivi, dell’offerta culturale della Città: il Bando pubblico per le
manifestazioni d'interesse Culturale. Prima con “Meno eventi…più momenti” nel
2011, poi con “Saticula+: la pluralità, la nostra identità”. L’ottimo riscontro
numerico e qualitativo, in tutti e 2 gli anni, delle tante proposte pervenute
all’Assessorato attraverso lo strumento del Bando, sono la migliore conferma
del fatto che, attraverso questo strumento, l’amministrazione è riuscita ad intercettare una sana voglia di
partecipazione dei nostri concittadini fino ad allora, probabilmente,
mortificata. Certo, in questo frangente, ci siamo trovati di fronte a tagli
enormi di risorse decisi dal Governo centrale ai danni dei Comuni. A pagarne
maggiormente le spese sono state le politiche culturali. Ma a questa
contingenza negativa, a fronte di una diminuzione cospicua delle risorse, qui a
S. Agata, straordinariamente, abbiamo risposto moltiplicando le iniziative. Lo
abbiamo fatto semplicemente facendo appello a quanti avessero voglia di “dare”
alla Città piuttosto che da questa solo e soltanto “ricevere”. Credo che i
fatti abbiano dimostrato che puntare sulla generosità e sull’attaccamento alle
proprie radici, possa rappresentare l’antidoto più efficace ad ogni disastrosa spending review e finisca
miracolosamente per rialzare lo spread
sociale e culturale della nostra Comunità.
L’attivazione di questi strumenti innovativi e la filosofia che c’è
dietro il lavoro portato avanti sulle politiche culturali, cosa ha prodotto
negli ultimi 20 mesi?
Abbiamo realizzato partnership
prestigiosissime con Istituzioni culturali di primaria importanza come, ad
esempio, il Teatro San Carlo: attraverso la convenzione stipulata con
l’Amministrazione, i santagatesi hanno usufruito di sconti rilevanti al
botteghino per la stagione 2011 ed hanno potuto allargare i propri orizzonti
culturali avvicinandosi, a prezzi contenuti, alla grande opera lirica. Oppure
ancora, il nome di Sant’Agata de’ Goti è stato abbinato a quello dell’Accademia
di Belle Arti di Napoli che ha voluto organizzare, insieme all’Amministrazione
ed in particolare insieme all’assessorato che ho l’onore di reggere, il
“Festival del Bacio” qui nel nostro centro storico: un investimento in cultura, formazione,
promozione, turismo di qualità. La scommessa era anche quella di provare ad
offrire, con il Festival, una straordinaria opportunità di ritorno economico
alle attività commerciali del centro e del centro storico. Scommessa vinta e
vinta bene direi, se anche i nostri avversari politici riconoscono
pubblicamente la riuscita dell’evento. La concomitanza con l’Infiorata del
Corpus Domini, poi, è stato uno straordinario esempio di convivenza felice tra
tradizione ed innovazione: ciascuna delle due manifestazioni si è svolta in
maniera ottimale senza intralci e nel reciproco rispetto. Un altro passo avanti
per la nostra Città. Ancora, la mostra su Garibaldi ospitata per le
manifestazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con le tavole provenienti
dal Comicon Napoli – festival internazionale del fumetto. La collaborazione con
il Museo MADRE di Napoli che consentirà di ospitare in Città, a Settembre,
l’intera personale del Maestro Armando De Stefano “L’Urlo del Sud”. O ancora,
in controtendenza alla sistematica spoliazione dei reperti archeologici che
Sant’Agata ha dovuto subire fino ad oggi, il ritorno in Città, ad inizio del
prossimo ottobre, della “Lapide di Madelgrima”: il documento di età longobarda
più importante per la storia di Sant’Agata dei Goti custodito dalla metà del
‘700 presso il Museo Archeologico di Napoli. Abbiamo investito nella formazione
dei giovani, anche stavolta in controtendenza al dato nazionale, con
l’introduzione e la promozione del Laboratorio permanente di Teatro per i nuovi
linguaggi, una vera e propria scuola di teatro della durata di 10 mesi con
docenti di qualità reduci dai recenti successi del Teatro Napoli Festival,
pubblica, aperta a tutti mediante un altro bando ad hoc e gratuita per i
partecipanti. Location di studio e lavoro, la Sala ex Cinema Italia, un luogo
recuperato, così, alla sua funzione. E poi ancora potrei parlare delle tante
“prime volte”: il grande Jazz di un maestro assoluto del genere di fama
mondiale come Javier Girotto; il Cortometraggio della “Blow Up” con Leo
Gullotta “Corti”, girato a Sant’Agata e patrocinato dall’Amministrazione, unico
vincitore italiano al Festival internazionale del Cinema di Giffoni 2012; gli
incontri di “reading” nel Chiostro di Palazzo San Francesco; la Piazza Wi-fi
con l’accesso libero ad internet; la promozione del teatro amatoriale con lo
straordinario successo del gruppo “Hilmarè”; lo sport come veicolo di diffusione
di una “cultura” del rispetto e dei valori sani e puliti con il patrocinio a
momenti di forte impatto comunitario come i tornei “Champion’s Sannio” e
“Saticula Summer Village”, solo per fare alcuni esempi…Con l’intera Giunta
stiamo provando da più di un anno a rendere fruibile tutto il patrimonio
monumentale della nostra Città, quello di proprietà del Comune e quello di
proprietà della Curia, attraverso la proposta di un nuovo strumento, il
“Biglietto Unico”. Vogliamo rendere S. Agata un luogo capace di accogliere al
meglio sia i cittadini che i turisti. Tutti devono poter trovare sempre le
Chiese ed i monumenti aperti, come funziona in tutte le Città d’Arte. Purtroppo
ancora ci scontriamo con anacronistiche, immotivate resistenze. Continueremo a
lavorare senza sosta per vincere queste riluttanze e rendere possibile la
“normalizzazione” della nostra Città.
L’impegno in SEL
Sono entrato in SEL a dicembre
dello scorso anno e, nell’assemblea provinciale dello scorso 5 luglio, sono
stato chiamato dal segretario Sannita Gianluca Serafini e dai compagni del
Sannio a far parte della segreteria provinciale del partito. E’ per me un onore
grande. Il mio ingresso nell’ Esecutivo provinciale è un riconoscimento
notevole sia, probabilmente, per il lavoro svolto nelle istituzioni, sia per
l’importanza che il circolo SEL di Sant’Agata de’ Goti riveste, finalmente, nel
panorama della Sinistra sannita. Ho messo a disposizione del nuovo corso SEL e
del cantiere politico che, da qualche mese, insieme, abbiamo aperto nel Sannio,
il mio contributo di idee e di passione per provare a fare del mio partito il
nuovo motore del Centrosinistra anche in provincia di Benevento. In un’epoca,
quale quella che viviamo, di recessione economica e culturale, di ingiustizia
sociale, di disuguaglianza civile, c’è bisogno di una Sinistra che sia
orgogliosa della propria identità e del proprio passato, che sia radicale e
responsabile, capace di ascoltare, di dialogare e di fare. Una Sinistra che
sappia guardare al Futuro, che ritorni ad essere punto di riferimento per le
lavoratrici ed i lavoratori, per i giovani, per le precarie ed i precari, per i
più deboli ed indifesi di questa nostra società decadente. C’è bisogno di una Sinistra
che non si sottragga alle responsabilità di governo, ma che lavori dentro e
fuori le Istituzioni per allargare gli orizzonti e le opportunità per tutti.
Qui a Sant’Agata i risultati raggiunti con il lavoro nell’amministrazione
civica ci dicono che ci stiamo riuscendo.