Il ritorno in Città della Lapide di Madelgrima,
dopo oltre 2 secoli, e l’ultimazione della cellula archeologica, segnano due
momenti epocali per la nostra Comunità e rappresentano la prova evidente della
nuova stagione culturale che sta vivendo la nostra Sant’Agata.
In controtendenza alla strutturale e
sistematica spoliazione dei reperti archeologici che l’antica Saticula ha
sempre costantemente subito nel corso degli anni, per la prima volta Sant’Agata
si riappropria di un qualcosa che gli era stato tolto.
Questa è solo la conclusione di un lavoro
lungo e faticoso portato avanti da tutta l'amministrazione ed incominciato, per quanto mi riguarda, da Presidente del
Consiglio Comunale con la Delibera di Consiglio n. 12 dell’11 marzo 2010, e
terminato oggi, a distanza di oltre 2 anni, da Assessore alla Cultura ed al
Recupero della Memoria Storica Locale. E’, questo, un successo di questa
amministrazione e di tutta la Città. Dobbiamo andarne fieri.
Con la realizzazione della Cellula
archeologica, poi, finalmente, si colma quel “gap” strutturale che storicamente
ha impedito alla nostra Città di poter reclamare, con qualche efficacia, il
ritorno dei tantissimi reperti archeologici qui ritrovati e custoditi nei
maggiori musei di tutto il mondo. Grazie a questa amministrazione, non è più
così! S. Agata, oggi, si è finalmente dotata di un luogo appropriato e sicuro
in grado di poter ospitare e custodire i propri gioielli. Ora possiamo
accarezzare con maggiore fiducia il grande sogno di veder ritornare in Città
anche il magnifico “Ratto d’Europa” di
Asteas. Ci stiamo già lavorando.
La Cultura è il petrolio dell’Italia ed
è il presupposto per il rilancio del nostro Futuro.
Qui a S. Agata, non possiamo pensare ad
una politica di sviluppo seria che prescinda dall’investimento strutturale in
Cultura: essa, infatti, è un forte fattore di crescita intellettuale, sociale
ed anche economico per la nostra Comunità ed è una straordinaria risorsa che
bisogna continuare a valorizzare a fondo.
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