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martedì 1 dicembre 2009

PROPOSTA FARINA: NOTA DI PRECISAZIONE

Ho letto sulla stampa locale, in questi ultimi giorni, l'intervento del Consigliere Farina circa la sua proposta di ordine del giorno, con la quale lo stesso evidenziava la possiblità di una pronuncia del Consiglio Comunale di Sant'Agata de' Goti sulla disapplicazione della recente sentenza resa dalla Corte Europe dei Diritti dell'Uomo, semplicisticamente nota ai più come "anti-crocefisso". Alla luce di tale intervento, ho rilasciato alla stampa una nota con la quale ho inteso chiarire in maniera precisa i termini della questione. L'ho fatto, però, per ragioni di ordine Istituzionale, soltanto dopo la celebrazione del Consiglio Comunale di ieri. Ecco il testo:
"Mi preme sottolineare innanzitutto che la proposta di OdG sulla “difesa del crocefisso” è stata protocollata solo poco prima dell’inizio della Conferenza dei Capigruppo del 24 novembre scorso, ed è stata portata alla mia attenzione soltanto durante lo svolgimento della Conferenza stessa. Pur tuttavia, nonostante la irritualità della tempistica di presentazione, ho ritenuto opportuno, attesa l’importanza e la delicatezza della materia oggetto della proposta, portarla con immediatezza alla attenzione della Conferenza stessa. In quella sede, 2 dei 3 capigruppo presenti, in rappresentanza di 13 Consiglieri Comunali su 21 cioè dei 2/3 dell’intero Consiglio, esprimevano sul punto l’esigenza di convocare i rispettivi Gruppi Consiliari al fine di aprire all’interno degli stessi, una riflessione ed un approfondimento sul tema di cui alla proposta di OdG del Consigliere Farina. Questa esigenza espressa dai Capigruppo, sia di maggioranza che di opposizione, la stima che nutro nei confronti di chi professa la propria fede religiosa, qualunque essa sia, ed il rispetto profondo che provo nei confronti delle Istituzioni religiose, mi ha convinto che fosse quanto mai opportuno evitare il rischio di sottoporre ad un dibattito che, per i tempi troppo stretti, poteva rivelarsi frettoloso, superficiale e distorto, un tema tanto importante e così strettamente legato alla parte più intima e profonda di ciascuno. Il rispetto che ognuno di noi deve ai Simboli religiosi, per quello che essi significano per tante persone, ivi compreso il Cocefisso, in quanto afferente alla sfera privatissima dell’animo umano, non può essere misurato da un voto consiliare prematuro, non può essere legato a tempistiche di opportunità politica e non può rispondere a logiche, anche involontarie, di strumentalizzazione, con il rischio evidente di fare di un simbolo di Pace e di unità, quale il Crocefisso, il vessillo dell’una o dell’altra parte. Considerato poi, che la citata sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, non ha suscitato alcun dibattito nella Città, né ha fatto registrare alcun atto che andasse nella direzione della applicazione della stessa, poiché, cioè, nessun Crocefisso è stato rimosso da alcuno in nessuna aula scolastica santagatese, non ho ravvisato alcuna urgenza che giustificasse una immediata pronunzia del Consiglio Comunale sulla proposta avanzata dal Consigliere Farina. In ogni caso, la proposta sarà nuovamente portata alla discussione della Conferenza dei Capigruppo nella prossima riunione, avendo avuto i Gruppi Consiliari il tempo necessario per un serio approfondimento sul tema. In quella sede, proprio per la delicatezza del tema, non il Presidente d’imperio, ma la Conferenza stessa, deciderà democraticamente se portare o meno all’attenzione del Consiglio Comunale la proposta di OdG avanzata dal Capogruppo Farina. Nel Consiglio Comunale che, eventualmente, ne seguirà, allora e solo allora, sarà concesso a tutti di entrare nel merito della questione, nel rispetto dei tempi e dei modi che la Conferenza stessa vorrà dettare. In quella sede, nel rispetto assoluto della posizioni di tutti e di ciascuno, nessuno si sottrarrà al dibattito ed al confronto sul merito. Chi ha parlato, dunque, di atteggiamento “pilatesco” del Presidente del Consiglio, con tutta evidenza dimostra una sostanziale, preoccupante recalcitranza al rispetto delle regole democratiche che sostanziano il sano e proficuo confronto politico, a garanzia delle quali sempre mi spenderò".

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